Staff per caso

Contest: un'estate da dimenticare

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    *Bene! La presento io, perché Macchan è sotto quel tavolo la in fondo -Elena: indica un tavolo a 20 metri di distanza- Lei scrive: "Sto facendo i compiti." Sotto il tavolo? Va be' -Elena: butta il foglietto- Comunque questa è la fan-fiction di Macchan. Non ne è molto fiera, ma l'ha voluta comunque postare perché è riuscita a superare molte difficoltà che questa fan-fiction è riuscita a crearle. Bando alle ciance! Ecco a voi: "Staff per caso"! (Legenda: << Parlato.>> << Pensato.>>)*

    Staff per caso



    << Wah~! Che bel venticello fresco!>> esclamò Oz salendo sul traghetto con una valigia in mano << Vero Gil?>>
    << Sì.>> replicò l’amico sedendosi e sorridendo.
    << Tsk! Io spero che dove stiamo andando ci sia della buona carne.>> replicò Alice sbuffando e sedendosi un paio di posti più in là di Gilbert.
    << Taci stupido coniglio!>> ribatté Gilbert.
    << Dai! Non litigate! Siamo in vacanza!>> disse Oz guardandoli.
    << Io non ho ancora capito perché ci siamo dovuti portare dietro questa palla al piede…>> disse a bassa voce Gilbert guardando a terra.
    Oz vide che Alice stava per rispondere e tirò fuori un pacchetto di biscotti dalla borsa a tracolla che aveva con sé.
    << Alice! Vuoi dei biscotti?>> disse Oz porgendo il pacchetto alla ragazza.
    << Sanno di carne chiese lei.
    << No, ma sono con le gocce di cioccolato! Me li ha dati Break prima di partire!>> rispose allegro il biondino.
    << Non li voglio! Non mangio nulla che sia passato tra le mani di quel pagliaccio.>> replicò Alice.
    Il biondino la guardò stranito, ma poi alzò le spalle e si sedette tra i due amici. Il traghetto salpò e arrivò fino a un’isola, non molto lontana dalla costa. I tre amici scesero e si diressero verso l’hotel insieme con altri clienti. Gilbert e Oz camminavano l’uno affianco all’altro mentre Alice era dietro di loro che li seguiva e si guardava attorno. La ragazza vide qualcosa muoversi tra i cespugli e lo seguì. Gilbert e Oz continuarono a camminare non accorgendosi dell’assenza di Alice. Arrivati nella hall dell’hotel, i due ragazzi si voltarono e convinti di trovare Alice, ma non fu così. Gilbert si arrabbiò subito, piantò la valigia accanto a Oz, gli ordinò di aspettarlo lì e uscì sbuffando dall’hotel. Oz prese anche la valigia dell’amico e si sedette su un divano nella hall. Si guardò attorno e il tempo iniziò a passare. Il biondino si annoiava nell’aspettare i suoi due amici, quando una voce lo chiamò.
    << Oh? Ehi. Sei anche tu un cliente, ragazzo biondo?>> gli chiese un ragazzo che si fermò proprio davanti a lui.
    << Sì, ma sto aspettando i miei amici…>> rispose Oz << Comunque tu chi sei?>>
    Oz, mentre gli poneva la domanda, alzò lo sguardo e vide un ragazzo con i capelli e gli occhi marroni che aveva più o meno la sua età.
    << Io faccio parte del personale dell’hotel, mi chiamo Shaoran Li.>>
    << Piacere di conoscerti.>> disse Oz alzandosi in piedi e porgendo la mano al ragazzo << Io sono Oz Vessalius.>>
    Shaoran guardò dubbioso la mano del ragazzo, ma poi gli prese la mano e gli sorrise.
    << Il piacere è mio.>> rispose Shaoran.
    << Ohi! Ragazzo! Viene a darmi una mano!>> disse un uomo alto e robusto dai capelli neri e gli occhi rossi.
    << Sì, arrivo!>> rispose Shaoran << Adesso devo andare, ma se vai alla reception, Fay ti farà compagnia!>>
    Shaoran raggiunse velocemente l’uomo e insieme scomparirono dietro una porta. Oz prese le due valige e andò alla reception. Vide un giovane biondo che salutava un cliente mentre si dirigeva verso l’ascensore. Il giovane si appoggiò con i comiti al bancone, mise il mento sul palmo della mano sinistra, diede un’occhiata alla hall e fermò lo sguardo su Oz.
    << Oh? Un cliente così giovane?>> disse il giovane con un’espressione stupita.
    << In realtà sto aspettando il mio-… Non posso dargli del servo… Amico Gilbert che è andato a cercare Alice che si è persa... >>
    << Capisco.>> disse il giovane sorridendogli << Su, accomodati. Ti faccio compagnia.>> continuò indicando uno sgabello vicino al banco della reception.
    Oz mise le valige accanto allo sgabello e si sedette.
    << Io sono Fay e tu?>> disse il giovane.
    << Io sono Oz.>> rispose Oz.
    I due biondini iniziarono a parlare e il tempo passò velocemente. Solo delle urla riuscirono a deconcentrarli dalla loro conversazione.
    << Ancora più lontana e saresti arrivata dall’altra parte dell’isola!>>
    << Smettila di lamentarti testa d’alga!>>
    << La prossima volta non metterti a inseguire dei corvi, stupido coniglio!>>
    << Avevo fame!>>
    <<e ti sembra normale mordere un corvo?!>>
    << Sei stato fortunato che non abbia deciso di mangiarmi il tuo Raven!>>
    << Ecco Gil e Alice!>> disse Oz alzandosi.
    << Tsk! Non riusciresti nemmeno ad avvicinarti!>> replicò Gilbert.
    << Ah sì?!>> rispose Alice << Vediamo!>> disse per poi saltare addosso a Gilbert.
    Gilbert mise un braccio davanti alla faccia di Alice e si sbilanciò all’indietro cadendo per terra.
    << Non mordermi, stupido coniglio!>> sbraitò Gilbert dopo che Alice gli morse il braccio.
    << Non litigate!>> disse Fay sorridendo e andando verso i due.
    Alice squadro Fay con ancora in bocca il braccio di Gilbert per poi scattare in piedi lasciando il giovane.
    << Non ti avvicinare!>> urlò per poi nascondersi dietro una pianta << Ha la stessa presenza del pagliaccio… Non mi piace.>>
    << Ehi, Oz… Alice mi odia?>> chiese Fay con gli occhi lucidi dopo essersi girato verso di Oz e chinato per essere a faccia a faccia con lui.
    << Sta nascondendo i suoi sentimenti.>> rispose Oz facendo l’occhiolino a Fay.
    Alice guardò male Oz, ma non si mosse da dietro la pianta.

    Dopo essere arrivati nelle rispettive stanze, decisero di andare subito in spiaggia. Gilbert, prima di cambiarsi, si mise a controllare per bene la stanza.
    << Non mi fido… Stavolta cosa ci sta nascondendo?>> pensava mentre gli tornarono in mente le parole di Xerxes: “Vi serve una vacanza! Lavorate troppo! Abbiamo già preparato tutto! Dovete solo partire!”
    Dopo aver controllato ogni angolo della stanza per evitare che trovasse delle strane sorprese, si cambiò. Oz, a differenza di Gilbert, iniziò subito a prepararsi con il sorriso stampato sul volto. Stava pensando a Gilbert.
    << Potrei seppellirlo sotto la sabbia o fargli avere un incontro ravvicinato con un granchio.>> pensava mentre si spalmava la crema solare, protezione 20 autoabbronzante, sulle braccia.
    Il suo viso aveva un’espressione angelica mentre pensava a tutti i modi possibili per torturare Gilbert. Alice, invece, era già pronta: indossava un costume bianco a righe orizzontali rosse, un paio di pantaloncini rossi e una maglietta bianca con disegnato un coniglio di pezza. Aspettava gli altri seduta sul letto con le braccia incrociate e le gambe accavallate.
    << Ho fame! Quanto ci mettono a prepararsi quei due?!>> pensava mentre batteva nervosamente il piede a terra.
    Passò un minuto e s’innervosì ancora di più. Uscì dalla stanza e, mettendosi davanti alla porta della camera affianco, bussò un paio di volte indelicatamente. Oz aprì la porta e vide Alice che sprigionava un’aura demoniaca. Fece un passo indietro e deglutì.
    << Allora quanto ci mettete?! Io ho fame!!>> esclamò Alice.
    << Adesso chiamiamo Gil e andiamo, ok?>> domandò Oz uscendo dalla stanza.
    Alice annuì convinta mentre Oz chiudeva la porta a chiave. Chiamarono Gilbert e insieme andarono in spiaggia. Gilbert si sedette sotto l’ombrellone e guardò Oz togliersi la maglietta gialla. Oz appese la maglietta sulle bacchette dell’ombrellone e guardò Gilbert stranito.
    << Tu non entri in acqua Gil?>>> chiese Oz mentre appendeva anche i vestiti di Alice.
    << Tsk! Che glielo chiedi a fare, Oz?! E’ ovvio, che non sa nuotare!>> disse Alice.
    << Su, Gil! Andiamo!>> disse Oz prendendo per la mano Gilbert e tentando di alzarlo distraendolo per evitare che i due litigassero.
    Gilbert sospirando si alzò e poi si tolse la maglietta azzurra appendendola sulle bacchette dell’ombrellone. Oz intanto prese un pallone gonfiabile e con Alice entrarono in acqua. Gilbert li raggiunse e iniziò a far qualche passaggio di pallavolo. Oz riuscì a mettere in atto alcuni dei suoi piani studiati accuratamente nella sua camera, ad esempio: tentò di affogare Gilbert e lo seppellì sotto la sabbia. Gilbert e Alice non ebbero nemmeno il tempo di litigare, perché il biondino riuscì sempre a coinvolgerli in qualche nuovo gioco inventato sul momento. Si divertivano talmente tanto che non si accorsero delle nuvole che si stavano avvicinando, o meglio, decisero d’ignorarle e continuare a divertirsi, ma poco dopo si ritrovarono nella hall dell’hotel a guardare fuori dalla porta di vetri dell’entrata.
    << E adesso cosa facciamo?>> chiese Gilbert, ma non ebbe risposta.
    Calò il silenzio per alcuni minuti finché le risposte di Fay a una chiamata non attirarono la loro attenzione.
    << Come non riuscite a tornare?! … Io come faccio?! … Va bene, ho capito: troverò una soluzione.>> rispose Fay per poi sedersi, appoggiare i gomiti al bancone delle reception e mettere le mani tra i capelli.
    Oz e Gilbert si guardarono e si avvicinarono a Fay, ma Alice si tenne a debita distanza.
    << Cosa c’è?>> chiese Oz curioso.
    << Eh?>> disse Fay alzando la testa e guardandolo << Praticamente Shaoran mi ha appena chiamato dal molo dove sono andati per prendere gli altri membri dello staff e dei clienti per portarli qui sull’isola e mi ha detto che a causa della tempesta non possono muoversi da lì… E io non so cosa fare perché ho poco staff… Anche se i client sono pochi, perché abbiamo appena aperto, mi manca del personale…>>
    << Ti diamo una mano noi!>> esclamò Oz con gli occhi che gli brillavano.
    Fay e Gilbert guardarono stupiti Oz e Alice lo guardò male.
    << Siete clienti, non posso chiedervi una cosa del genere!>> replicò Fay.
    << No! Insisto! Tanto non sappiamo cosa fare! Vero, Gil?>> disse Oz guardando Gilbert.
    << S-sì…>> rispose Gilbert.
    Fay ci pensò su qualche istante e poi rispose.
    << Va bene… Accetto… Ma almeno a lavoro finito, lasciate che vi offra qualcosa che volete.>>
    << Carne!>> affermò Alice precipitandosi vicino al bancone << Che cosa devo fare per avere della carne?>> domandò entusiasta.
    Fay e Oz risero guardando Alice e Gilbert sospirò.
    << Prima di tutto, poiché è ora di cena, vi chiedo di dare una mano in sala da pranzo o in cucina…>> disse Fay.
    << Io posso dare una mano in cucina…>> disse Gilbert.
    << Allora Alice ed io diamo una mano in sala!>> affermò Oz.
    << Venite con me: vi do le divise.>>
    Oz, Alice e Gilbert seguirono Fay e arrivarono davanti a due spogliatoi. Fay diede loro le divise e li aspettò fuori. Per prima uscì Alice che indossa un paio di pantaloni di jeans neri e una camicia bianca con le maniche lunghe e aveva i capelli raccolti in una coda bassa, poi uscirono Oz, con i suoi stessi abiti, e Gilbert che indossava un completo bianco e un grembiule anche lui aveva i capelli raccolti in una coda bassa. Fay sorrise e li portò in sala da pranzo dove c’era una ragazza che stava finendo di preparare i vari tavoli. La ragazza aveva la stessa divisa di Alice e Oz e i capelli neri raccolti in una coda bassa.
    << Gratia!>> disse Fay.
    La ragazza si girò e guardò Fay con i suoi occhi viola mostrando anche la sua particolare frangia: essa era più corta sulla destra e, andando verso sinistra, si allungava coprendo metà dell’occhio sinistro.
    << Chi siete?>> domandò Gratia vedendo Oz e Alice.
    << Loro sono Oz e Alice. Per stasera ti daranno una mano loro.>> disse allegro Fay.
    Oz salutò la ragazza, ma lei non rispose e continuò a fissarli.
    << Non hanno esperienza, perciò dovrai spiegarli un po’ di cose. Te li affido, perché devo portare lui in cucina.>> continuò indicando Gilbert.
    Gilbert e Fay se ne andarono lasciando soli Oz e Alice con Gratia. Gratia li fissò in silenzio per alcuni secondi.
    << State bene attenti: io non rispiego.>> disse improvvisamente Gratia voltandosi.
    << Sì.>> rispose intimorito Oz parlando anche per Alice.
    Gratia iniziò a spiegare tutto ciò che dovevano sapere e, intanto, in cucina, Gilbert stava conoscendo il cuoco e la sua assistente.
    << Lui è Sakura, mentre lei Kohane.>> disse Fay indicando prima un uomo robusto con i capelli lunghi e bianchi e gli occhi viola e poi una ragazzina con lunghi capelli biondi e gli occhi verdi << Lavorerai con loro Gilbert.>>
    << Sì…>> rispose timidamente Gilbert.
    << Bene. Io ti lascio e torno alla reception.>> disse Fay per poi andarsene.
    Gilbert rimase in silenzio e Sakura lo guardò stranito.
    << Perché non parli?>> chiese l’uomo.
    Gilbert non sapeva come rispondere e assunse un’espressione strana. Sakura si mise a ridere di gusto mentre Kohane ridacchiò. Gilbert arrossì e distolse lo sguardo dai due. Sakura gli si avvicinò e gli diede un paio di pacche sulla spalla.
    << Non ti preoccupare! Puoi parlare e ridere! Non ti mangiamo, vero Kahane?>> disse Sakura.
    << Sì.>> rispose Kohane sorridendo dolcemente.
    << Va bene.>> disse Gilbert sorridendo.
    << Bene! Adesso di faccio vedere il menù.>> continuò Sakura.
    Sakura spiegò a Gilbert cosa doveva fare e il moro ascoltò attentamente tutti i passaggi.

    Dopo alcuni minuti, i primi clienti iniziarono a presentarsi nella sala da pranzo. Oz vide Gratia prendere quattro piatti in una volta e decise di provare anche lui: prese il primo piatto e ne prese un altro per poi andarsene, perché con la coda dell’occhio aveva visto Gratia che lo guardava male. Dopo aver servito i suoi primi due clienti, tornò in cucina e vide Alice seduta su uno sgabello.
    << Alice… Puoi darmi una mano?>> chiese gentilmente Oz.
    << Tsk! Sei tu il mio servo: lavora per me.>> replicò Alice.
    << Ehi! Ragazzina! Se non lavori, non avrai da mangiare!>> esclamò Gratia entrando in cucina.
    << Oz! Cosa devo fare?>> chiese Alice preoccupata saltando giù dallo sgabello.
    Oz gli diede istruzioni su dove portare i primi due piatti e Alice si avviò in sala con Gratia.
    << Sorridi e non rispondere male o niente cibo.>> la ricattò Gratia prima di dirigersi dall’altra parte della sala.
    << Sì!>> disse Alice sorridendo e dirigendosi verso il tavolo.
    << Grazie.>> dissero in coretto i due clienti, quando la ragazza mise davanti a loro i due piatti.
    << Prego.>> rispose gentilmente Alice sfoggiando un dolce sorriso.
    Tornò in cucina e vide Oz prendere altri due piatti.
    << Hai visto Oz! Sono stata brava, vero?>> disse entusiasta Alice facendo un salto di gioia.
    << Sì. Sei stata bravissima.>> si complimentò Oz.
    Gilbert la guardò stranito mentre puliva il bordo di un piatto che doveva essere portato in sala. Quando Oz e Alice uscirono un’altra volta, Gilbert fu chiamato da Sakura e si mise a fare ciò che l’uomo gli aveva chiesto: mise dell’altra pasta a cuocere e tolse quella già pronta che mise in una padella dove c’era del pomodoro.
    Alla fine della serata, i camerieri e i cuochi si radunarono in cucina per mangiare qualcosa e si sedettero attorno al bacone dove venivano appoggiati i piatti da portare in sala.
    << Sei un ottimo cuoco, Gilbert! Non sembravi nemmeno sotto pressione!>> si congratulò Sakura avvolgendo il braccio attorno al collo di Gilbert.
    << Non c’è bisogno di dirlo…>> disse Gilbert arrossendo e guardando il suo piatto pieno di pasta.
    << E’ vero, Gilbert. Sei stato bravissimo.>> confermò Kohane sorridendo dolcemente << A voi com’è andata?>>
    << Non mi posso lamentare della ragazzina, perché in poco tempo a iniziato a portare quattro o cinque piatti in una volta sola, ma il ragazzo non si è mai spinto oltre a due.>> commentò Gratia.
    << Avevo paura di rompere dei piatti come ho fatto durante la prova…>> confessò Oz grattandosi la guancia con l’indice.
    << Ah è vero. Chi rompe paga, perciò mi aspetto che i cinque piatti rotti siano pagati.>> disse Gratia.
    Gilbert si chinò un po’ a destra verso Oz e si coprì la mano con la bocca.
    << Ohi, Oz. Ti va bene se i piatti li addebitiamo a Break?>> sussurrò Gilbert.
    << Non è gentile Gilbert! Da te non me lo aspettavo proprio!>> lo rimproverò Oz sottovoce.
    << Però è lui che ci ha offerto la vacanza, perciò dovrebbe anche pagare per eventuali incidenti…>>
    << Non lo faremo. Gil, le vacanze ti fanno male!>>
    Gilbert lo guardò stupito e rimase a fissarlo senza parole. Oz e Gilbert sentirono una mano che gli si poggiava sulla spalla, sobbalzarono e si girarono con uno sguardo spaventato per poi vedere Fay che sorrideva.
    << Sono in ritardo per la cena, eh?>> disse per poi sedersi tra Sakura e Gilbert.
    << Fay! Dobbiamo fare altro?>> chiese Oz smettendo di colpo di mangiare il suo salmone.
    Fay lo guardò sorpreso con la forchetta in bocca, ci pensò su qualche istante e, poi prendendo un altro boccone con la forchetta, rispose.
    << In effetti, ci sarebbe qualcosa da fare… Ma non voglio costringervi.>> confessò Fay.
    << Lo facciamo senza problemi! Vero?>> disse Oz guardando prima Gilbert e poi Alice.
    << Sì.>> rispose convinto Gilbert sorridendogli.
    << Se lo faccio, avrò altra carne?>> chiese Alice guardando il suo piatto vuoto con uno sguardo triste.
    << Certamente!>> rispose Oz << Vero Fay?>>
    << Certo.>> rispose Fay sorridendo.
    Dopo cena si diressero in una sala dove c’era un palco, con davanti moltissime sedie.
    << Oz, Alice. A voi chiedo di occuparvi del backstage con Gratia. Mentre a te, Gilbert, ti chiedo di occuparti del bar.>> disse Fay.
    << Eh?! Gratia si occupa anche del backstage?!>> esclamò Oz sorpreso.
    << Sì… E’ un po’ una tuttofare…>> rispose Fay grattandosi una guancia << Be’, tra poca arriverà, perciò aspettatela pure qui.>>
    Fay portò Gilbert nella sala accanto dove c’erano dei tavoli e un bacone del bar.
    << Perché c’è un tavolo da poker?>> domandò Gilbert sconcertato.
    << E’ stato messo solo per divertimento e non per far soldi. Comunque ci sarò io a tardi una mano, perciò non ti preoccupare.>> replicò Fay dando una pacca sulla spalla a Gilbert.
    Sia Fay sia Gratia spiegarono cosa dovevano fare a Oz, Gilbert e Alice e dopo una mezz’oretta i clienti iniziarono ad arrivare. Alice e Gratia aiutavano i membri femminili dell’animazione a cambiarsi e truccarsi, mentre Oz quelli maschili. I problemi, però, non tardarono ad arrivare.
    << E’ troppo stretto. Troppo grande. Orribile.>> si lamentò una donna mentre Alice le mostrava dei cappelli.
    << Basta! Sceglitelo te il cappello e non rompere!>> sbraitò Alice sbattendo per terra un cappello.
    << Tsk! Porta più rispetto ragazzina!>>
    << Non ci penso nemmeno a portare rispetto a una come te!>>
    << Ah sì?!>>
    << Ehi! Smettetela! Alice, vieni con me!>> ordinò Gratia facendole smettere per poi portare Alice fuori dal camerino.
    Gratia bussò al camerino dei ragazzi e uscì Oz.
    << Portala da Fay e digli di trovargli un’altra sistemazione. Ha litigato con un membro dell’animazione e non voglio altri problemi.>> disse severa Gratia.
    << Ok…>> disse Oz guardando stranito Gratia mentre rientrava nel camerino.
    Oz la portò da Fay e spiegò la situazione al giovane che non sapeva cosa poterle far fare.
    << A noi servirebbe un mazziere di poker.>> ammise un uomo che stava bevendo una birra lì accanto.
    << Oz… Che cos’è un mazziere di poker?>> chiese Alice con un’espressione di dubbio a Oz.
    << Non ti preoccupare! T’insegno io cosa fare. Allora posso prendermela?>> continuò l’uomo guardando i due biondini.
    << Per me non ci sono problemi…>> disse Fay.
    << Nemmeno per me.>> concordò Oz.
    << L’importante è che dopo io abbia della buona carne n cambio.>> sottolineò Alice.
    << Bene! Allora vieni con me, ragazzina!>> disse l’uomo portando Alice al tavolo di poker << Ah… Come ti chiami?>>
    << Alice.>> rispose Alice mentre lo seguiva.
    << Bene. Io mi chiamo Hayato.>> disse l’uomo togliendo le carte da una scatolina di cartone << Adesso ti spiego cosa devi fare.>>
    Alice seguì attentamente le spiegazioni di Hayato e quando arrivarono i suoi amici, Alice dimostrò una grande abilità: mischiava le carte con un’abilità che in pochi hanno e che aveva appreso in una decina di minuti da Hayato. Gilbert s’incantò nella scena e poi sospirò.
    << Magari fosse sempre così brava e attenta in quello che fa…>> disse asciugando un boccale di vetro.
    << Ehi ragazzo! Una birra!>> urlò un uomo dall’altra parte del bancone che era davvero lungo.
    << Sì!>> disse Gilbert riempiendo un boccale.
    Stava per fare un passo con il bicchiere in mano, quando l’uomo gli disse di rimanere lì e di bassargliela da dove era. Gilbert lo guardò stranito e non capì cosa doveva fare.
    << Si fa così.>> disse Fay prendendogli il bicchiere dalle mani per poi farlo scorrere sul bancone fino ad arrivare davanti all’uomo.
    Gli uomini e le poche donne al bancone applaudirono Fay e un’altra birra fu ordinata dallo stesso uomo per il ragazzo che aveva accanto. Gilbert riempì un altro bicchiere, sospirò, lo appoggiò sul bicchiere e lo “lanciò” per poi chiudere gli occhi per non vedere ciò che immaginava: il bicchiere cadere dal bancone e rompersi. I clienti iniziarono un’altra volta ad applaudire e Gilbert riaprì lentamente gli occhi vedendo il bicchiere tutto intero nelle mani del ragazzo. Un uomo gli picchiettò la mano sulla spalla e si complimentò.
    << Bravo.>> disse una donna con lunghi capelli neri e ricci e dalla pelle candida mentre si alzava dallo sgabello.
    La donna lo baciò sulla guancia e poi si sedette per riprendere a parlare con l’altra donna che aveva affianco mentre sorseggiava il suo drink. Gilbert arrossì e si allontanò un po’ dalle due per poi riprendere a lavorare. Intanto, nel teatro, Oz iniziò a occuparsi del sollevare e abbassare il sipario e organizzare l’occorrente che serviva per i vari cabaret, ma a un certo punto si ritrovò con il microfono in mano.
    << Sali sul palco e presenta la scenetta che ti abbiamo appena spiegato.>> disse Gratia spingendo Oz sul palco.
    << Ehi, aspetta! Perché proprio io?!>> domandò Oz.
    << Il presentatore è parte della scenetta e non può presentare! Perciò tocca a te.>> rispose Gratia.
    << Ma cosa devo dire?!>>
    << Io che ne so! Improvvisa!>>
    Oz fu spinto fuori dal sipario chiuso e si ritrovo quasi sul bordo del palco. Guardò il pubblico un po’ intimorito, fece un bel respiro, si schiarì la voce e avvicinò il microfono alla bocca.
    << Buonasera a tutti.>> disse << Quanti di voi tornano a casa dal lavoro stanchi morti e possono rilassarsi in santa pace senza dover far altro?>> domandò ma solo poche persone del pubblico alzarono la mano << Bene. Ritenetevi fortunati, perché normalmente succede quello che vi stiamo per mostrare. Buon divertimento>> concluse Oz per poi ritornare dietro le quinte.
    << Sono morto!>> esclamò con il cuore che gli batteva forte sedendosi su una sedia del backstage.
    << Dai! E’ andata bene! Era anche la tua prima volta!>> disse una donna dai capelli corte e rossi.
    << Sono morto comunque!>> replicò Oz.
    << Ehi morto! Torna in vita e vieni a darmi una mano!>> disse Gratia con una pila di vestiti in mano.
    << Posso rimanere morto?>> replicò sorridendo Oz.
    Gratia lo guardò male e Oz si alzò iniziando ad aiutarla. Durante lo spettacolo, Oz si ritrovò altre volte sul palco e i complimenti migliorarono di volta in volta e alla fine andò con i vari membri dell’animazione per fare il saluto finale al pubblico. Quando la sala si liberò, gli animatori se ne andarono e Oz e Gratia raggiunsero Gilbert, Alice e Fay nell’altra stanza. Alice stava già gustando il suo piatto di carne quando Oz si avvicinò e le chiese come fosse andata. Alice entusiasta finì la carne velocemente, si alzò, andò al tavolo da poker e si mise a mostrare a Oz tutti i giochetti che aveva imparato.
    << Voglio provare anch’io!>> disse Oz tendendo le mani verso Alice in attesa delle carte.
    Alice gli spiegò come fare e Oz si mise all’opera.
    << Sei proprio negato! Come ho potuto scegliere te come servo?!>> esclamò Alice dopo aver visto Oz sbagliare più volte il giochetto più facile che conosceva.
    << Ehi! Oz non è il tuo servo, stupido coniglio!>> replicò Gilbert alzandosi e andando da Alice per poi affermarla per un braccio.
    Gilbert e Alice iniziarono a litigare e Oz tentava di calmarli, ma invano. Un “grazie” li fece smettere di colpo di parlare e si girarono verso Fay che gli stava sorridendo.
    << Grazie per l’aiuto di stasera. Siete stati davvero gentili.>> disse Fay.
    << E’ stato un vero piacere!>> risposero Oz e Gilbert in coro mentre Alice faceva sì con la testa.
    << Poi mi sono anche divertito!>> continuò Oz sorridendo allegramente.
    << Anch’io mi sono divertita!>> concordò Alice.
    << Già è stato divertente.>> disse Gilbert sorridendo dolcemente.

    *P.S. Macchan si scusa per gli eventuali errori*
     
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  2. yugiadablu
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    Macchan è bellissima *^* l'ho letta in pochissimo tempo! C'è persino Fay, è perfetta!
     
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    Macchan è bellissima *^* l'ho letta in pochissimo tempo! C'è persino Fay, è perfetta!

    *si mette a piangere. Adesso esci da sotto il tavolo?* ... *esce da sotto il tavolo e abbraccia Yuyu*
     
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  4. yugiadablu
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    CITAZIONE (Masami-chan @ 28/8/2013, 00:04) 
    *si mette a piangere. Adesso esci da sotto il tavolo?* ... *esce da sotto il tavolo e abbraccia Yuyu*

    Macchan perché piangi e perché mi hai abbracciato?
     
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    Macchan perché piangi e perché mi hai abbracciato?

    Piango perché mi hai fatto dei bei complimenti e poi ti abbraccio per dirti grazie ç^ç
     
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  6. yugiadablu
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    CITAZIONE (Masami-chan @ 28/8/2013, 00:10) 
    Piango perché mi hai fatto dei bei complimenti e poi ti abbraccio per dirti grazie ç^ç

    *Abbraccia Macchan* Prego ^^
     
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    << Sei stato fortunato che non abbia deciso di mangiarmi il tuo Raven!>>

    Solo a me è suonato strano?


    In un ristorante in cui lavorano sia Fay che Oz (in divisa da cameriere... LOVE LOVE )... Ahaha, un sogno! Sembra un Host... io ci andrei...
    Ma con Alice forse è meglio che ci vada Gordon Ramsay, AHAH
     
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    Solo a me è suonato strano?

    *inizia a pensare* Doppio senso.... *va a deprimersi in un angoletto* *non l'hia mai notato?!* Mai...
     
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    Suvvia, XD a volte capita..
    non fa niente...
    *fa pat-pat per rissollevare il morale a Macchan*
     
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8 replies since 27/8/2013, 22:52   54 views
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